Quando Bologna era swingin’

Quando Bologna era swingin’

LA CITTA' DEI '60 NARRATA DALLE VOCI DI LORIANO MACCHIAVELLI, SANDRO TONI, MAURO MINGARDI, SANDRO BECCARI
Recensione apparsa su L'Informazione - Il Domani il 13 Febbraio 2011


di Sergio Rotino


Bologna e gli artisti bolognesi fra musica, teatro e cinema, durante gli anni Sessanta.
Come eravamo, o forse (e meglio), chi eravamo. Con quel "chi" ben sottolineato. Questo è quanto propongono Vanes Poluzzi e Simone Colantonio, con la preziosa collaborazione di Roberto Benatti, nel loro Swingin'Bulaggna (I libri di Emil, pp. 157, 15 euro), vero percorso nei meandri di un decennio ricco di fermenti artistici dentro e fuori le mura del capoluogo felsineo. Ma ai due interessa giustamente quanto accade in città: il resto viene assunto come miccia, come stimolo; se ne riconosce l'importanza, poi basta. E' Bologna e i giovani di allora che Poluzzi e Colantonio vogliono fotografare. Loro che quel periodo non lo hanno vissuto, perché erano "Vanes, prima elementare e ancora nessuna percezione del mondo e dei suoi mutamenti, Simone, non ancora pervenuto».
Da sottolineare come la Bologna degli anni Sessanta sia una città che già propone nomi di grande calibro, da Roberto Roversi a Gianni Morandi, da Lucio Dalla a Francesco Guccini. Ecco, ai due autori questo non interessa. Il loro intento è raccontare una città «un po' meno nota, ma certamente non meno degna». Quindi, nelle pagine del libro, trova spazio il racconto di una scena culturale underground, come si diceva una volta, preso «da una visuale un po' diversa rispetto al mainstream a posteriori riconosciuto». Come ogni racconto, anche questo (o questi) è parziale, forse frammentario, visto che pone lo sguardo su un piccolo gruppo di rappresentanti per ognuna delle tre arti considerate e sui loro ricordi e opinioni: i Judas – attraverso le testimonianze di Franco Carotta e Sandro Beccari – per il rock che allora iniziava a far capolino; il "cineamatore" Mauro Mingardi – che ci ha lasciati circa due anni fa – per il cinema, la sua ideazione e produzione; Sandro Toni, sempre per il cinema ma dal punto di vista della fruizione e della critica; il Gruppo teatrale viaggianteLoriano Macchiavelli, Paolo Bondioli, Guido Ferrarini, Luciano Leonesi e la loro idea di rappresentazione teatrale per la cittadinanza messa in atto nei cortili – per il teatro.
Sono fenomeni che si muovevano dai sottoscala dalle cantine verso le sale da ballo, le case del popolo (la mitica sala Serenella), verso strutture approssimative dove si ospitavano cineforum come spettacoli teatrali, e che avevano un notevole seguito di pubblico. A differenza di
 oggi, il bilancino di ieri pende verso la voglia di sperimentare che si agitava nel cuore degli artisti come degli spettatori, verso la voglia di coinvolgere e di essere coinvolti in un’avventura e in qualcosa di "diverso", di "nuovo", anche in una grande città di provincia come la nostra.
La Bologna che Poluzzi e Colantonio raccontano, grazie alla viva voce e ai ricordi di alcuni dei protagonisti, è un fermento continuo, anche per quanto riguarda la voglia di partecipare. «La gente in quel periodo ballava veramente tutto quello che suonavamo» dice Carotta. A intervistare qualcuno dei rivali Giaguars, poi Pooh, l'affermazione sicuramente non cambierebbe. Probabilmente tutto prende le mosse da una società che si è lasciata alle spalle la ricostruzione del dopoguerra e ha acquisito una relativa tranquillità economica, ma ancora non conosce bene gli "sturbi" della modernità. Non sa cos'è la droga, per dire, e lo apprende proprio durante i Sessanta, anche attraverso certe pellicole, anche attraverso festival cinematografici come quello di Porretta Terme. Però ha voglia di fare, di spingersi in avanti, sempre partendo dal basso, dal popolo. Provate oggi. Simone Colantonio e Vanes Poluzzi presenteranno Swingin'Bulaggna il 15 febbraio alla Feltrinelli di piazza Ravegnana alle 18 insieme a Loriano Macchia-velli, Sandro Toni e Alberto Sebastiani.


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Pubblicato: 15.02.2011
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